La figlia dell’ex cestista Tyrone Grant fa faville al Cerri. Per l’Italia approdano ai quarti Paganetti e Maduzzi
Mai come quest’anno è stato forte l’impatto degli Stati Uniti sul Torneo ITF giovanile “Città di Santa Croce” Mauro Sabatini, organizzato dal Tennis Club Santa Croce sull’Arno (Pisa). Dei ben dieci atleti presenti nei tabelloni principali, sei hanno conquistato gli ottavi e tre i quarti, a testimonianza di un movimento giovanile strutturato, che ormai travalica i classici limiti legati alla poco amata terra rossa ed è in grado di esprimersi al 100 per 100 anche all’interno dei confini del Vecchio Continente. Eppure nella storia degli Internazionali pisani la partecipazione degli yankee è stata spesso indigesta: su quarantatré edizioni soltanto un tennista a stelle e strisce (Cannon Kingsley nel 2018) è riuscito a scrivere il suo nome nell’albo d’oro, cosa mai accaduta tra le ragazze. Il 2023 sarà la volta buona per un cambio di rotta?
La truppa statunitense è guidata dalla quindicenne figlia d’arte Tyra Caterina Grant, una delle prime qualificate ai quarti di finale dopo due ore e venti di durissima battaglia contro la livornese Noemi Basiletti. La figlia d’arte di Tyrone Grant, ex cestista USA con passaporto italiano e centro di tante squadre europee, tra cui l’Olimpia Milano e la Virtus Bologna, ha faticato a trovare la chiave tattica adeguata contro il gioco più conservativo dell’avversaria, pagando con molti errori la ricerca dell’aggressività. Ma una volta perso il primo set per 6-4, ha saputo reagire con carattere nel secondo e ha messo il turbo sul 3-3 al terzo, contro una Basiletti mai doma, arresasi solo al quarto match point a sfavore. “Crescere con un modello sportivo di successo come mio padre – ci spiega Tyra – è stato più uno stimolo che un peso, in quanto lui mi ha mostrato cosa fosse l’etica del lavoro e cosa significasse impegnarsi per raggiungere un obiettivo. Certo, essere paragonata da alcuni fin da piccolissima a Serena o a Venus Williams mette addosso parecchia responsabilità, ma nel mio caso ho sempre vissuto il percorso e le scelte effettuate con serenità”. Dopo essere nata e cresciuta in Italia ed aver vissuto una bella esperienza presso l’Accademia di Riccardo Piatti, ha ceduto alla corte dell’United States Tennis Association e si è spostata ad Orlando, dove ha posto la base per i suoi allenamenti. “Durante la prima manifestazione internazionale – sorride la Grant – mio padre mi ha messo sul collo la bandiera americana e da lì ho preso la decisione di difendere i colori degli Stati Uniti. Con il doppio passaporto potevo scegliere anche l’Italia, ma a mio parere negli States ho maggiori opportunità sotto ogni punto di vista, sono seguita benissimo dalla Federazione e sono felice della mia scelta”.
Oltre a Tyra Grant, sbarcano ai quarti di finale Roy Horovitz (76 62 sull’indiano Shah) e Kaylan Bigun (62 63 sul qualificato azzurro Virgili Berini), in un tabellone maschile dominato per il momento dal messicano Rodrigo Pacheco Mendez: il numero 5 al mondo delle classifiche juniores fa il vuoto concedendo appena cinque games in due partite allo statunitense Woestendick e allo sloveno Kriznik, confermandosi favorito assoluto per la vittoria.
L’Italia rimane rappresentata solamente nel torneo femminile da due ragazze: la qualificata Gaia Maduzzi, che supera dopo tre set lottati (76 16 63) Ariana Anazagasty-Pursoo, e la barese Vittoria Paganetti, che approfitta del forfait per infortunio della slovacca Nikola Daubnerova. Una defezione, quella della finalista 2022, pesante per le sorti del torneo, di un atleta che ha già imboccato la strada del circuito maggiore ed a Santa Croce era una delle favoritissime assieme alla ceca Tereza Valentova e all’altra slovacca Renata Jamrichova.
L’ingresso sui campi del Tc Santa Croce è libero per l’intera durata della manifestazione.