L’atteso 2002 Lorenzo Musetti eliminato al tie-break del terzo set dal brasiliano Oliveira. Avanti Zeppieri e Peoni
Non è mai troppo presto per iniziare a rincorrere i propri sogni. Lo sa bene Lorenzo Musetti, classe 2002 considerato uno degli elementi più interessanti in prospettiva del movimento tennistico italiano. Dopo l’esplosione nei tornei appena giocati, i suoi Internazionali under 18 “Città di Santa Croce” Mauro Sabatini non finiranno nell’album dei ricordi più belli, ma poco male. Il match di esordio contro il qualificato brasiliano Christian Oliveira, una sfida sulla carta abbordabile, si è trasformato in una trappola letale per il quindicenne allenato allo Junior San Benedetto da Simone Tartarini. Vinto il primo set a fatica, l’avversario è salito in cattedra nel secondo, e il parziale decisivo è diventato una battaglia colpo su colpo, dove la mano fatata di Musetti non è bastata per scalfire la solidità del sudamericano, vittorioso per 7-4 al tie-break finale.
“I sacrifici che facciamo non sono mai tali se servono per raggiungere i nostri sogni – ci confida il carrarese -. Il mio è quello di disputare, un giorno, lo Slam a Wimbledon. Nonostante la sconfitta di oggi questo potrebbe diventare presto realtà, almeno a livello juniores, visto che se realizzassi un bel risultato al Bonfiglio potrei conquistare il ranking necessario per accedere alle qualificazioni londinesi”. L’exploit targato 2017 di Musetti è assolutamente impressionante, se si pensa che i suoi avversari nei tornei Under 18 hanno mediamente tre anni più di lui, un divario fisicamente enorme a questa età: nonostante questo, il talentino toscano ha colto un bel quarto di finale nel Grado 2 di Firenze, e da lì ha trovato la spinta necessaria per una fantastica finale nel grado 2 di Salsomaggiore. “Adesso sto bene e sono in piena fiducia: so che devo lavorare tanto, ma sono sulla strada giusta e sto cercando di eliminare i cali di tensione che contrassegnano ancora le mie partite”. Oggi purtroppo non è riuscito nel suo intento.
Quello di Musetti non è l’unico caso di impressionante precocità qui a Santa Croce. A differenza sua, hanno superato il primo turno Giulio Zeppieri, di un solo anno più vecchio del carrarese, e la diciassettenne massese Giulia Peoni, entrambi autori la scorsa settimana a Prato di uno strepitoso cammino giunto rispettivamente fino alle semifinali e ai quarti: al Cerri tutti e due hanno sfruttato la buona vena superando il bulgaro Sheyngezight e la russa Pachkaleva. Non saremo ai livelli di Andrea Temesvari, la più giovane vincitrice a Santa Croce nel 1980 a soli 13 anni e 11 mesi, ma la classica maturazione lenta all’italiana (vedi le recenti esplosioni tardive tra i top 100 di Paolo Lorenzi e Luca Vanni) sembra lasciare il posto a una maggiore prontezza al momento del passaggio nel circuito professionistico. Tra molte buone notizie per l’Italia (passano al secondo turno anche il romagnolo Francesco Forti, lo jesino Samuele Ramazzotti, il molisano Federico Iannaccone e la campana Nuria Brancaccio) ne arriva una decisamente negativa: la lucchese Tatiana Pieri, testa di serie numero 9 del singolare femminile, è costretta al forfait a causa di un virus gastrointestinale.
L’ingresso al Torneo under 18 “Città di Santa Croce” Mauro Sabatini è libero per tutta la durata della manifestazione.
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